Il 31 marzo 1928 muore a Milano lo scultore Medardo Rosso, importante esponente dell’impressionismo. Rosso nasce il 20 giugno 1858 a Torino e dopo aver frequentato l’Accademia di Brera, dalla quale è espulso per averne criticato i metodi didattici, si avvicina all’ambiente della scapigliatura milanese. Trasferitosi a Parigi (Francia), Medardo Rosso assimila il clima culturale della città francese: si avvicina alle poetiche del tardo impressionismo e del simbolismo, e inizia un fruttuoso sodalizio intellettuale con autori come Auguste Rodin e Amedeo Modigliani.
Mese: Marzo 2018
Il 31 marzo 1928 muore a Ginevra (Svizzera) Gustave Ador: liberale democratico, si batte per la pacificazione tra cattolici e riformati e per la separazione della Chiesa dallo Stato. Ador nasce il 23 dicembre 1845 a Cologny (Svizzera), dal 1889 al 1917 è membro del Consiglio nazionale, di cui ha la presidenza dal 1901, ed è poi eletto presidente della Federazione per il 1919. Tra il 1920 e il 1924 rappresenta più volte la Svizzera alla Società delle Nazioni. Dal 1914 è presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa.
Il 31 marzo 1888 a Torino viene fondato il “Rowing Club Italiano”, nome della federazione di canottaggio. Per l’Italia questo è il debutto del canottaggio moderno. E’ composto il primo “Codice delle Regate”. Sempre a Torino, fra le Unioni di Società riunite a Congresso, il 25 giugno 1892 nasce la Federazione Internazionale delle Società dei Canottieri.
Il 31 marzo 1878 nasce a Galveston (Texas, Usa) John Arthur “Jack” Johnson, primo pugile nero a detenere la corona mondiale dei massimi, che conquista nel 1908 battendo in Australia il detentore Tommy Burns. Il 4 luglio 1910 a Reno (Nevada, Usa) batte pergetto della spugna al 15° round l’ex campione mondiale dei pesi massimi, il bianco James J. Jeffries, ritiratosi imbattuto. Johnson dopo 9 difese vittoriose, perde il titolo il 5 aprile 1915 all”Oriental Park Racetrack a L’Avana (Cuba) contro Jess Willard. Johnson in carriera disputa 102 incontri vincendone 71, di cui 40 per KO, con 13 sconfitte, di cui 7 per KO e 9 pareggi. Johnson si ritira l’1 settembre 1938 e muore il 10 giugno 1946 in un incidente automobilistico a Raleigh (North Carolina, Usa).
Il 30 marzo 2008 muore in un ospedale di New Brunswick (New Jersey, Usa) il giornalista cambogiano Dith Pran, ricoverato per un cancro al pancreas . Pran nasce il 27 settembre 1942 a Siem Reap (Cambogia) e dai primi anni ’70 lavora come guida e interprete per i reporter del New York Times destinati in quell’area, tra cui Sydney Schanberg, con cui inizia un sodalizio professionale e non solo che durerà sino alla morte. Dopo la guerra civile e la presa di potere dei Khmer Rossi con Pol Pot nel 1975 Pran diventa una presenza scomoda per il regime, e solo nel 1979, anno dell’invasione vietnamita, riuscirà a fuggire fino al confine con la Thailandia. Da quell’anno lavora come fotoreporter per il New York Times, impegnandosi nelle campagne contro i genocidi e in particolare a favore delle vittime di quello cambogiano. Con la seconda moglie, Kim Depaul, crea infatti il “Dith Pran Holocaust Awareness Project”, per organizzare una documentazione fotografica su Internet che aiuti i cambogiani nella ricerca dei membri dispersi delle loro famiglie. Diventa ambasciatore di buona volontà dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Dalle vicende che hanno stravolto la sua vita e dalla sua amicizia con Sydney Schanberg nasce il film “The Killing Fields” di Roland Joffé (tradotto in italiano con “Urla del silenzio”), vincitore di tre premi Oscar.
Il 30 marzo 1968 a Parigi (Francia) l’International Lawn Tennis Federation (Federazione internazionale del tennis su erba, fino al 1977 quando scompare ill riferimento all’erba) sancisce l’apertura dei tornei del grande slam anche ai professionisti. Viene quindi stilato l’elenco dei primi dodici tornei aperti a professionisti e dilettanti; e proprio il Roland Garros di Parigi è il primo Slam aperto a tutti, “bruciando” Wimbledon di pochi giorni. Il primo torneo in cui giocheranno tutti i migliori tennisti indipendentemente dallo status formale è il “British Hard Court Championships”, sui campi in terra battuta del West Hants Club di Bournemouth (Inghilterra). Il primo match scatta esattamente alle ore 13.43 del 22 aprile 1968, quando lo scozzese (che d’ora in poi si potrà chiamare “ex dilettante”) John Clifton serve la prima palla contro l’australiano (“ex Pro”) Owen Davidson. Un servizio vincente, il primo punto dell’Era Open del tennis. Si chiude così la guerra tra, da una parte, le Federazioni e dilettanti pagati e, dall’altra, manager e professionisti.
Il 30 marzo 1968 nasce a Charlemagne (Québed, Canada) la cantante Celine Marie Claudette Dion. Nel 1991 incide la canzone (Premio Oscar) tratta dal film La bella e la bestia, “Beauty and the Beast”. Seguono “The Power Of Love” (1994), “Falling Into You” (1996), “Because You Loved Me”. Nel 1997 esce il nuovo singolo cantato in coppia con Barbra Streisand, “Tell Him”. Nel 1998 ha un successo clamoroso con la canzone “My Heart Will Go On” tratta dal film Titanic. La canzone vince l’Oscar. L’anno seguenta ha un’altra nomination per “The Prayer” cantata in coppia con Andrea Bocelli. La cantante è ampiamente riconosciuta in tutto il mondo e riceve vari premi, tra cui dodici World Music Award, cinque Grammy Award, sette Billboard Music Award, sette American Music Award, venti Juno Award, quarantatré Félix Awars e molti altri, rimanendo l’artista canadese più venduta di tutti i tempi grazie alla vendita record di oltre 200 milioni di copie in tutto il mondo.
Il 30 marzo 1928 nasce a Londra (Inghilterra) lo scrittore Tom Sharpe, studia antropologia a Cambridge (Inghilterra) e vive in Sudafrica fino al 1961, quando viene espulso per attività antigovernative. Sharpe scrive numerosi romanzi umoristici, tra cui la trilogia dedicata a Eva (Eva, una bambola e il professore – Eva colpisce ancora – Eva l’alternativa) che lo fanno paragonare a Pelham Grenville Whodehouse e a Evelyn Waugh. Sharpe muore il 6 giugno 2013 a Llafranc (Girona, Spagna).
Il 30 marzo 1928 a Roma il Consiglio dei ministri decide lo scioglimento delle organizzazioni giovanili non facenti capo all’Opera nazionale Balilla. Contro il provvedimento, diretto a colpire essenzialmente l’Associazione degli esploratori cattolici (scouts), si leva la condanna di papa Pio XI.
Il 30 marzo 1858 a Philadelphia (Pennsylvania) il cartolaio ebreo Hymen Lipman brevetta, con la US Patent n.19.783 del Philadelphia stationery entrepreneur extraordinaire, la sua invenzione di una matota con la gomma incorporata. L’imprenditore Joseph Reckendorfer intuisce che la matita più gomma sarebbe diventata un prodotto di successo e acquista il brevetto da Lipman per $ 100.000 (circa 2 milioni in dollari di oggi). Se quel brevetto avesse retto, Reckendorfer sarebbe potuto diventare un titano dell’industria. Negli anni ’20, quasi tutte le matite vendute in America comprendevano gomme per cancellare. Ma sfortunatamente per Reckendorfer, la Corte Suprema decise nel 1875 che la matita con la punta di gomma non valeva come un’invenzione legittima. “Agli occhi della corte, tutto ciò che Lipman aveva fatto era combinare una gomma, che era una tecnologia conosciuta, con la matita, che era una tecnologia conosciuta”, dice Henry Petroski, autore di “The Pencil”, un libro sul storia e design dello strumento. Poiché Reckendorfer perde il caso, aziende come A. W. Faber possono usare il design di Lipman senza pagare alcun canone. Quasi 60 anni dopo l’innovazione di Lipman, la matita con la punta di gomma diventa un successo. Tanto che nel 1915 ispira un sermone del rev. Silas Delmar Conger, che elogia la matita con gomma come simbolo della resilienza americana e del coraggio. “Mantenere i fallimenti effettuati prima di noi ci porterebbe a continuare a fallire”. Quindi, aggiunge, “tira fuori la tua matita, cancella il segno e ricomincia da capo”. Petroski dice che anche se gli americani si aspettano che le loro matite vengano equipaggiate con gomme da cancellare, questo design non è riuscito a prendere piede in molti paesi. “Se viaggi fuori dagli Stati Uniti, potresti notare che è difficile trovare una matita con una gomma”. Quindi la nostra matita dice qualcosa su di noi come persone? Uno scrittore, per un numero del 1922 di American Stationer e Office Outfitter, scrive: “In tutta Europa, la matita con la punta di gomma è praticamente sconosciuta”. “Può darsi che gli stranieri si ritengano meno inclini a commettere errori rispetto agli americani felici e fortunati.”