L’1 maggio 1998 a Arusha (Ruanda) dinanzi al tribunale dell’Onu Jean Kambanda, ex primo ministro dell’esecutivo, si dichiara colpevole di genocidio e di crimini contro l’umanità: nei 4 mesi del suo governo la maggioranza hutu massacra oltre un milione di tutsi. La sentenza è confermata dalla Camera d’Appello della Corte Internazionale dell’Aja il 19 ottobre 2000. Kambanda è uno dei fondatori del “Movimento democratico repubblicano” (Mdr). Tre giorni dopo l’attentato che uccide il presidente Habyarimana (7 aprile 1994), diventa il capo del nuovo governo ruandese controllato dall’etnia Huto.