30 anni fa muore il presentatore Enzo Tortora, vittima di un clamoroso errore giudiziario

Il 18 maggio 1988 a Milano muore stroncato da un tumore il celebre presentatore Enzo Tortora, vittima di un clamoroso errore giudiziario. Tortora nasce il 30 novembre 1928 a Genova e debutta in televisione nel 1956 con il programma “Primo applauso”, con Silvana Pampanini. Seguono “Telematch” e “Campanile Sera” di Mike Bongiorno. Un contrasto con i dirigenti della Rai lo porta a condurre un programma televisivo in Svizzera, “Terzo Grado”, ma presto ritorna in Italia per condurre due programmi, “Il gambero” e la “Domenica sportiva” (dal 1965 al 1969). Un nuovo allontanamento dalla Rai lo porta a collaborare con emittenti televisive private (Telebiella, Tealealtomilanese, Antennatre) ed alcuni quotidiani. Sette anni dopo torna in Rai con il programma “Accendiamo la lampada” (1977). Il suo programma televisivo più celebre è però “Portobello”, che acquisisce una media di 26 milioni di telespettatori. Il 17 giugno 1983 è arrestato sulla base di accuse di un pentito della camorra. Diventa Europarlamentare con i Radicali il 17 giugno 1984. Il 17 settembre 1985 (ad oltre due anni dall’arresto) è condannato a dieci anni di carcere. Il 15 settembre 1986 è assolto con formula piena dalla Corte d’Appello di Napoli. Torna in televisione 20 febbraio 1987, con la nuova edizione di “Portobello”, quindi con “Giallo”, ma la malattia inizia a minarlo. Il 17 marzo 1988 è assolto definitivamente dalla Corte di Cassazione.

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