L’11 luglio 1888 nasce a Plettenberg (Germania) il giurista e filosofo Carl Schmitt: docente di diritto presso le università di Bonn (Germania), Berlino (Germania) e Colonia (Germania), con l’avvento del nazismo elabora le linee guida e i principi giuridici di base del nuovo regime, difendendo le leggi che nel 1935 sopprimono i diritti civili degli ebrei. Nel 1945 è arrestato dagli alleati, è internato in un campo e nel 1947 è indiziato per crimini di guerra nel processo di Norimberga (Germania), dove si difende sostenendo che i suoi scritti erano solo analisi teoriche. Una volta rilasciato, Schmitt si ritira a vita privata a Plettenberg, sua città natale, dove trascorre i suoi ultimi anni di vita e dove muore il 7 aprile 1985.