70 anni fa ferito gravemente in un attentato Palmiro Togliatti, leader del Pci

Il 14 luglio 1948 a Roma Palmiro Togliatti subisce un attentato dall’estremista di destra Antonio Pallante che all’uscita di Montecitorio esplode contro il segretario del Pci due colpi di rivoltella, ferendolo gravemente. Nel primo pomeriggio la notizia dell’attentato a Togliatti si diffonde in tutto il paese. Si assiste ovunque all’organizzarsi di manifestazioni popolari. Le camere del lavoro, soprattutto dell’Italia settentrionale, proclamano lo sciopero generale. Gruppi di ex partigiani imbracciano le armi e presidiano punti strategici ed edifici pubblici. In serata si riunisce il direttivo della Cgil. E’ decisa la proclamazione dello sciopero generale di tutte le categorie. Il clima si rasserena il 15 luglio grazie alla vittoria di Gino Bartali nella tappa dell’Izoard del Tour de France, che poi vince. Togliatti nasce il 26 marzo 1893 a Genova, esule a Mosca (URSS), dirigente del movimento comunista internazionale, rientra nell’Italia in guerra e promuove la svolta di Salerno (1944) in favore di un governo di unità nazionale. Nel dopoguerra lavora per trasformare il Pci, del quale è segretario generale dal 1944 alla morte (avvenuta a Yalta (Ucraina) il 21 agosto 1964), in un partito nazionale e di massa, il più forte dell’occidente, al quale riesce a far superare anche la grave crisi interna seguita al XX congresso del Pcus e alla rivoluzione ungherese (1956).

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