Il 20 luglio 1928 nasce a Praga (Cecoslovacchia) lo scrittore e drammaturgo Pavel Kohout, uno dei protagonisti della primavera di Praga. Iscritto al Partito comunista, negli anni 1947-49 lavora alla radio nazionale e nel 1949-50 diventa addetto culturale all’ambasciata cecoslovacca a Mosca (URSS). Dal 1956 si dedica al teatro, cinema e tv; membro dell’Unione scrittori, nel 1967 legge pubblicamente la lettera con cui Solzenicyn parla di socialismo dal volto umano. Leader della primavera di Praga del 1968, è espulso dal Partito Comunista nel 1969 e i suoi lavori sono censurati per oltre venti anni. Insieme a Vaclav Havel è tra i fondatori di “Charta 77”. Quando gli viene tolta la cittadinanza ceca, si stabilisce in Austria. Le sue opere sono tradotte in varie lingue. In italiano, oltre ad alcuni pezzi teatrali, appaiono “La carnefice” e “L’assassino delle vedove”.