Il 25 luglio 1968 nella Città del Vaticano Papa Paolo VI promulga ‘enciclica “Humanae vitae”, sulla regolazione della natalità. Cruciale la seconda parte, in cui viene ribadita la dottrina conciliare (Gaudium et spes, 48 ss.) sull’amore coniugale e sulla procreazione responsabile, così come sull’inscindibilità del significato unitivo e procreativo dell’atto coniugale; è affermata la dottrina secondo cui “qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita”; è ribadita la liceità di calcolare i periodi infecondi al fine di regolare le nascite, mentre è escluso, oltre all’aborto e alla sterilizzazione, ogni metodo contraccettivo artificiale.