Il 13 agosto 1868 a Arica (Perù, oggi Cile) un violento terremoto del 9° della scala Richter causa la quasi completa distruzione della parte meridionale del Perù, provoca 25.000 morti e viene avvertito fino a 1400 km di distanza. Lo tsunami – la prima ondata, di un’altezza di 12 m, arriva circa 52 minuti dopo il terremoto, e viene seguita da onde ancor più grandi 73 minuti dopo il sisma, con un’altezza anche di 16 metri – che ne deriva provoca la completa distruzione del porto di Pisco (Perù) e tre navi ancorate nel porto sono trascinate a quasi 800 metri di distanza nell’interno: la corvetta peruviana America, la cannoniera statunitense Wateree e la mercantile statunitense Fredonia, completamente distrutta. Lo tsunami causa danni anche alle Hawaii, spazzando via un ponte lungo il fiume Waiohi. In Nuova Zelanda, si verifica un danno rilevante sulle Isole Chatham e in un villaggio Maori della Penisola di Banks.