Nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1968 400 carri armati del Patto di Varsavia, con 650.000 uomini, entrano in Cecoslovacchia per soffocare quella che passa alla storia come la “Primavera di Praga”. Temendo una ondata di manifestazioni anti-sovietiche il Patto di Varsavia occupa militarmente il paese e fa deporre il premier Alexander Dubcek. Dubcek affronta la grave crisi causata in Cecoslovacchia dal regime comunista, che genera la fortissima esigenza di riforme economiche e politiche. Eletto presidente il 5 gennaio 1968, già nell’aprile seguente Dubcek ottiene dal Partito comunista l’approvazione di un programma basato su riforme economiche e democratiche (Primavera di Praga).