Il 30 agosto 1918 a Mosca (Urss) Fanya Kaplan ferisce gravemente Lenin, leader della Russia sovietica, in un attentato. Vladimir Ilic Lenin ha appena terminato di pronunciare un discorso in una sala di Mosca e si sta avviando a piedi verso il Cremlino, quando una giovane donna lo ferma e gli fa una domanda sui suoi progetti di governo. E’ un pretesto: la donna spara tre colpi che raggiungono Lenin al collo e alla testa. La Kaplan, una socialista rivoluzionaria, nel 1906 è condannata ai lavori forzati in Siberia dove rimane 11 anni. Considera Lenin un traditore della rivoluzione. Nei giorni seguenti si scatena una prima ondata di «Terrore rosso»: ottocento socialisti rivoluzionari vengono arrestati e passati per le armi senza processo. La Kaplan stessa sarà giustiziata il 3 settembre. L’attentato è probabilmente alle origini dell’ictus che colpisce Lenin nel 1923 e apre a Stalin la via del potere.