Il 30 agosto 1978 muore suicida a Roma, con un’overdose di barbiturici mista ad alcolici, l’attore Luigi Vannucchi, all’apice della sua carriera e nel pieno della maturità artistica. Vannucchi nasce il 25 novembre 1930 a Caltanissetta e svolge un’intensa attività teatrale e televisiva, affermandosi tra i migliori giovani attori italiani di prosa. Tra i successi teatrali degli anni ’60: “Il diavolo e il buon Dio” di Sartre, regia di Squarzina (1963); “Ciascuno a suo modo” di Pirandello, sempre con Squarzina (1963); “Riunione di famiglia” di Eliot, regia di Ferrero (1964); “Troilo e Cressida” di Shakespeare, regia di Squarzina (1964); “Zio Vanja” di Cechov, regia di Fenoglio (1965). Svolge anche un’intensa attività di doppiatore, prestando la voce a Clark Gable e Clint Eastwood.