130 anni fa muore in Paraguay l’ex presidente argentino Sarmiento

L’11 settembre 1888 muore ad Asuncion (Paraguay) il politico e docente argentino Domingo Faustino Sarmiento, ex presidente della repubblica argentina. Domingo Faustino Sarmiento Albarracín nasce il 15 febbraio 1881 a San Juan (Argentina), autodidatta, combatte giovanissimo nelle file degli unitarios contro il caudillo Facundo Quiroga; nel 1831, preso prigioniero, riusce a fuggire in Cile, dove lavora come insegnante, commesso di negozio, minatore. Ritorna in Cile nel 1840 riprendendo la carriera di insegnante e pubblicando, nel 1845, il suo capolavoro “Facundo, o civiltà e barbarie”. Viaggia in Europa e negli Usa per tre anni e torna in Cile nel 1848. Rimpatria definitivamente solo nel 1855 e inizia una brillante carriera politica: senatore, ministro dal 1860 al 1862, ambasciatore a Washington (DC, Usa() dal 1865 al 1868 e infine, Presidente dell’Argentina il 12 ottobre 1868, dopo la scadenza del mandato del presidente Bartolomé Mitre. Sarmiento resta in carica sino al 12 ottobre 1874, diventa nuovamente senatore e ministro nel 1879, per poi ottenere, negli ultimi anni di vita, la carica di sovrintendente generale delle scuole argentine. Sarmiento lascia in eredità un vasto patrimonio letterario (52 volumi), cui si dedica per tutta la vita, spesso subordinando gli interessi letterari a quelli pedagogici e politici. Nel 1947 l’American Conference of Education istituisce come Giorno Panamericano del Maestro l ’11 settembre in onore della sua morte.

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