Il 14 settembre 1998 Papa Giovanni Paolo II promulga, nel suo ventesimo anno di pontificato, la sua tredicesima lettera enciclica “Fides et ratio” sui rapporti tra fede e ragione. L’enciclica incomincia con la metafora delle due ali – la fede e la ragione – con cui lo spirito umano spicca il volo verso la ricerca della verità. Con questa metafora, il Papa spiega che fede e ragione non si escludono, ma al contrario si completano e si sostengono a vicenda. L’enciclica prosegue spiegando quindi che la fede non va accettata ma va pensata, anzi esige di essere pensata. Nessuna fede può essere accettata se prima non è pensata dall’intelletto, tramite il quale Dio si rivela e spiega il suo amore: infatti, esso viene rivelato all’uomo, che a sua volta deve conoscere e capire la rivelazione; il processo della conoscenza della rivelazione passa però dalla ragione, non vi è altra via. La ragione quindi, per perseguire la ricerca e avere le sue risposte, ha spesso la necessità di invocare la fede.