Il 10 gennaio 1949 nasce a Marshall (Texas, Usa) il campione di boxe George Edward Foreman vincitore di una medaglia d’oro olimpica e due volte campione del mondo dei pesi massimi. Foreman, soprannominato Big George ha una singolare e lunghissima carriera, è infatti, a 45 anni, il più anziano campione del mondo nella storia dei pesi massimi e il primo pugile a riconquistare un titolo mondiale dopo averlo perso 20 anni prima.
Mese: Gennaio 2019
Il 10 gennaio 1929 a Bruxelles (Belgio) sulle pagine del Petit Vingtième, supplemento del quotidiano cattolico Le Vingtième Siècle, fa il suo debutto Tintin, intrepido reporter dei fumetti creato da Hergé. Sarà pubblicato in oltre 200 milioni di copie in 40 lingue. Hergé, all’anagrafe Georges Prosper Remi, nasce il 22 maggio 1907 a Etterbeek (Belgio), Nel 2007 viene ritrovato un suo primo esempio di fumetto realizzato su un muro della sede del gruppo scout cui apparteneva da ragazzo. Hergé muore il 3 marzo 1983 a Woluwe-Saint-Lambert (Belgio).
Il 10 gennaio 1919 nasce a Pescara Andrea Cascella, scultore, pittore e ceramista rappresenta la terza generazione della nota famiglia di artisti dei Cascella, il cui capostipite fu Basilio Cascella. Figlio di Tommaso Cascella, nipote di Michele Cascella, come il fratello Pietro si afferma come scultore, ma all’inizio si diletta nella pittura, e nelle ceramiche. Cascella dirige l’Accademia di Brera a Milano. Esponente dell’Astrattismo europeo, tra le sue opere più belle il Monumento ai caduti politici di Auschwitz (Polonia), realizzato insieme al fratello Pietro. Andrea Cascella muore il 26 agosto 1990 a Milano.
Il 10 gennaio 1909 a Milano l’Inter disputa all’Arena Civica la sua prima partita ufficiale nel Campionato italiano di calcio 1908-1909 – Girone Eliminatorio della Lombardia. E’ anche il primo derby milanese e i rossoneri si impongono per 3 – 2. Il Football Club Internazionale Milano nasce al ristorante “L’Orologio” la sera del 9 marzo 1908 da una costola di 43 dissidenti del preesistente Milan Football and Cricket Club.
Il 10 gennaio 1859 a Pisa l’elettrotecnico Antonio Pacinotti per primo ha l’idea concreta di come risolvere il problema dell’erogazione all’esterno della corrente generata con il movimento. Pacinotti inventa infatti la dinamo, il cui collettore rotante costituito da un anello di materiale magnetico sul quale il circuito indotto è avvolto a spirale si chiama appunto “anello di Pacinotti” ed ha la funzione di generatore di corrente continua. Il modello di dinamo viene presentato nel 1960 all’Esposizione di Vienna (Austria). Pacinotti nasce il 17 giugno 1841 a Pisa ed è legatissimo alla sua città. Nell’Università dove il padre fu insegnante di Fisica tecnologica Antonio segue gli studi di Fisica sperimentale (allievo di Matteucci e di Felici), si laurea nel 1861, fa i primi lavori e, già celebre, viene chiamato a succedere al padre nel 1881. Pacinotti muore il 25 marzo 1912 a Pisa.
Il 10 gennaio 1859 a Torino, davanti al Parlamento del Regno di Sardegna re Vittorio Emanuele II pronuncia la celebre frase «Il nostro paese, piccolo per territorio, acquistò credito nei Consigli d’Europa perché grande per le idee che rappresenta, per le simpatie che esso ispira. Questa condizione non è scevra di pericoli, giacché, nel mentre rispettiamo i trattati, non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d’Italia si leva verso di noi!». Il testo originale è conservato nel castello di Sommariva Perno (Cuneo).
Il 10 gennaio 1769 nasce a Sarrelouis (Francia) Michel Ney, generale e Maresciallo dell’Impero con Napoleone Bonaparte. Combattente energico, dotato di grande spirito offensivo e di carattere indomabile, dopo essersi distinto durante le guerre rivoluzionarie francesi, prende parte a gran parte delle guerre napoleoniche, distinguendosi nella campagna di Ulm (Prussia), alla battaglia di Friedland (Russia), nella guerra di Spagna e soprattutto nella campagna di Russia; durante queste campagne dimostra sempre combattività, coraggio personale e capacità tattica. Dal carattere difficile e irritabile, Ney, dopo essere passato ai Borboni dopo la prima abdicazione dell’imperatore, torna a fianco di Napoleone nei Cento Giorni e combatte nella battaglia di Waterloo (allora Olanda, oggi Belgio). Considerato un traditore dopo la Seconda Restaurazione, viene processato e fucilato il 7 dicembre 1815 a Parigi (Francia).
Il 9 gennaio 1979 muore a Roma l’architetto e ingegnere Pier Luigi Nervi, progettista di strutture architettoniche tra i maggiori nel panorama internazionale e sostenitore di una dichiarata”fiducia nella naturale espressività estetica di una buona soluzione” . Nervi nasce il 21 giugno 1891 a Sondrio e tra le sue opere sono da ricordare il palazzo dell’Unesco a Parigi (1953-57, in collaborazione con Breuer e Zehrfuss), il grattacielo Pirelli a Milano (1955-59, in collaborazione con Gio Ponti e altri), il Palazzetto dello sport a Roma (1956-57, in collaborazione con Vitellozzi), il Palazzo dello Sport a Roma (1958-59 in collaborazione con Piacentini) e infine il Palazzo delle Esposizioni “Italia ’61” a Torino.
Il 9 gennaio 1959 nasce a Chimel (Guatemala) Rigoberta Menchù, che nel 1992 riceve il Premio Nobel per la Pace “in riconoscimento dei suoi sforzi per la giustizia sociale e la riconciliazione etno-culturale basata sul rispetto per i diritti delle popolazioni indigene”. Il premio le è stato conferito in parte per la sua biografia del 1987, “Mi chiamo Rigoberta Menchú”, raccolta dall’antropologa Elisabeth Burgos. Pacifista, la Menchu è costretta all’esilio nel 1881; torna in Guatemala nel 1991 come Ambasciatrice dell’Onu.
Il 9 gennaio 1959 muore a Roma il gerarca fascista Giuseppe Bottai, governatore di Roma e anche di Addis Abeba (Etiopia), ministro delle Corporazioni e ministro dell’Educazione Nazionale. Bottai nasce il 3 settembre 1895 a Roma. Allo scoppio della prima guerra mondiale si arruola volontario, come soldato semplice prima e come ufficiale degli arditi poi. In seguito al ferimento è decorato con medaglia di bronzo al valor militare. Nel 1919, al termine del primo conflitto mondiale, Bottai, già attivo nel movimento futurista, incontra Benito Mussolini e collabora alla fondazione dei Fasci italiani di combattimento di Roma. Nel 1921, dopo la laurea in giurisprudenza, dirige la redazione romana de Il Popolo d’Italia. Con Ulisse Igliori e Gino Calza-Bini, è uno dei capi dello squadrismo romano: peraltro, è tra i pochissimi fascisti di primo piano che nell’estate del 1921 si pronunciano a favore del “patto di pacificazione” stipulato da Mussolini con i socialisti e destinato a divenire di lì a poco lettera morta proprio per l’opposizione della compagine intransigente delle squadre d’azione. Il 24 luglio 1943 aderisce insieme ad altri 19 gerarchi all’Ordine del giorno Grandi, una mozione che mette in minoranza Benito Mussolini. A causa dell’adesione a tale mozione, Bottai sarà condannato a morte in contumacia al Processo di Verona, nel 1944, da un Tribunale della neocostituita Repubblica Sociale Italiana. Nel 1944 si arruola con il consenso delle autorità politiche francesi, sotto il nome di Andrea Battaglia, nella Legione straniera francese, e nelle cui file combatte contro i tedeschi inquadrato nel 1º Reggimento di cavalleria con il grado di brigadier chef, dallo sbarco in Provenza fino nel cuore della Germania. Nella legione rimarrà fino al 1948, quando è congedato con il grado di sergente.