30 anni fa muore la principessa Zita, ultima imperatrice d’Austria

Il 14 febbraio 1989 muore a Zizers (Svizzera) muore parzialmente cieca e costretta su una sedia a rotelle la principessa Zita, ultima imperatrice d’ Austria, all’ età di 96 anni. Zita di Borbone-Parma nasce il 9 maggio 1892 a Villa Pianoro di Capezano Pianoro nel comune di Camaiore (Lucca) e il suo nome è quello di una santa, Zita di Lucca, vissuta nel XIII secolo. Il 21 ottobre 1911 Zita sposa l’arciduca Carlo d’Asburgo e il prozio di Carlo. In seguito all’assassinio dell’erede al trono imperiale e della moglie il 28 giugno 1914 a Sarajevo (Serbia) Carlo e Zita vengono incoronati il 30 dicembre 1916 a Budapest (Ungheria). Dopo la Prima guerra mondiale – con grandi difficoltà per Zita che ha parenti sui due fronti in Italia – il 16 ottobre 1918, l’imperatore Carlo emette un “Manifesto dei Popoli”, proponendo di ristrutturare l’impero su linee federali e concedendo ad ogni nazionalità un proprio stato. Invece, ogni nazione si stacca e l’impero effettivamente si scioglie. Il 24 marzo 1919 la ex famiglia imperiale, con il supporto di truppe inglesi mobilitate da Re Giorgio VI , parte per l’esilio in Svizzera e poi il 19 novembre 1921 a Funchal, nell’ isola di Madera (Portogallo) dove Carlo muore l’1 aprile 1922 e le sue ultime parole alla moglie sono: «Ti amo così tanto»; Zita porta il lutto, in memoria di Carlo, durante tutti i 67 anni di vedovanza. Inizia per Zita e i figli una lunga serie di trasferimenti – Spagna – Belgio – Usa – per poi tornare in Svizzera a Zizers. Il suo funerale, al quale intervengono migliaia di persone, si svolge l’1 aprile 1990, anniversario della morte del marito, nel Duomo di Vienna (Austria) con la partecipazione di più di 200 membri della famiglia degli Asburgo e dei Borbone di Parma e 6.000 tra leader politici, funzionari statali e rappresentanti internazionali, compreso un rappresentante di papa Giovanni Paolo II. Zita di Borbone-Parma è sepolta, accanto a un busto dell’amatissimo consorte, nella Cripta dei Cappuccini, ed è proclamata serva di Dio dalla Chiesa cattolica.

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