110 anni fa nasce l’attore Hugh Beaumont

Il 16 febbraio 1909 nasce a Lawrence (Kansas, Usa) l’attore Eugene Hugh Beaumont, famoso per aver interpretato la serie TV “Leave it to Beaver” in onda dal 1957 al 1963. Beaumont, pastore metodista, inizia la carriera nel 1931 lavorando in teatro, night club e radio. Nel 1940 partecipa ad alcuni film ma trova il successo con l’interpretazione di Ward Cleaver nella serie tv “Leave it to Beaver”. Alla chiusura del programma, nel 1963 Beaumont continua a lavorare in teatro e come ospite in diversi in show televisivi come Mannix, The Virginian, Wagon Train and Petticoat Junction. Tra i suoi film, “Nel tempio degli uomini talpa”, 1956, “Agente spaziale”, 1966. Beaumont muore il 14 maggio 1982 a Monaco di Baviera (RFT).

20 anni fa il Gen. Arpino nuovo capo di Stato maggiore della Difesa

Il 15 febbraio 1999 a Roma il Generale dell’Aeronautica Mario Arpino sostituisce l’ammiraglio Guido Venturoni come nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa. Venturoni infatti è designato, dal 6 maggio 1999, Presidente del comitato militare NATO a Bruxelles (Belgio..

20 anni fa Arrigo Sacchi licenziato da allenatore dell’Atletico Madrid, in ballo 17 miliardi

Il 15 febbraio 1999 a Madrid, dopo la terza sconfitta consecutiva, l’allenatore italiano Arrigo Sacchi viene licenziato per la prima volta in carriera dal presidente dell’Atletico Madrid Jesus Gil y Gil. Le ultime ore serviranno per litigare sui soldi. C’ è quella dannata (per Gil) clausola che Sacchi fa inserire nel contratto e che dice: in caso di licenziamento l’ allenatore riceverà dall’ Atletico, oltre all’ intero stipendio (due anni di accordo, per un totale di 7 miliardi di lire), una buonuscita di 10 miliardi.

30 anni fa finisce l’occupazione militare sovietica dell’Afghanistan

Il 15 febbraio 1989, con il ritiro dell’ultimo contingente dell’Armata Rossa dopo la firma degli accordi di Ginevra (Svizzera) tra Repubblica dell’Afghanistan e Pakistan, finisce l’occupazione militare sovietica dell’Afghanistan iniziata il 24 dicembre 1979 per deporre il presidente della Repubblica Hafizullah Amin e rimpiazzarlo con Babrak Karmal. L’intervento militare dell’URSS provoca una recrudescenza della guerriglia afghana contro il regime afghano, già da tempo molto estesa nel paese: i combattenti mujaheddin, divisi in più schieramenti e partiti che mai nel corso del conflitto arrivano a una guida unitaria, intraprendono una lunga campagna di guerriglia a danno delle forze sovietico-afghane, spalleggiati in questo senso dagli armamenti, dai rifornimenti e dall’appoggio logistico fornito loro (in modo non ufficiale) da nazioni come gli Stati Uniti, il Pakistan, l’Iran, l’Arabia Saudita, la Cina e il Regno Unito. Dopo più di nove anni di guerra, che provocano vaste distruzioni all’Afghanistan nonché ampie perdite di vite civili, l’intervento sovietico nel conflitto termina con una ritirata generale delle proprie truppe. Gli scontri tra mujaheddin e truppe governative proseguono nell’ambito della guerra civile afghana, fino alla caduta del governo della Repubblica afghana il 17 aprile 1992.

50 anni fa si chiude il XII Congresso del Pci, Berlinguer eletto vice segretario

Il 15 febbraio 1969 si chiude a Bologna, con la conferma di Luigi Longo a segretario e l’elezione di Enrico Berlinguer a vice segretario nazionale, il XII congresso del Partito comunista italiano, iniziato l’8 febbraio. Viene ridefinita la via italiana al socialismo attraverso una strategia delle riforme, ed è precisato l’obiettivo politico di un governo orientato a sinistra, aperto verso le spinte nuove della società e comprendente un possibile incontro fra comunisti e cattolici. Per quanto attiene alla discussione interna al Partito, importante nel Congresso il tema del centralismo democratico, al fine di saldare il momento democratico con quello unitario e di vietare il formarsi di frazioni organizzate. Durante il dibattito congressuale si manifestano dissensi sulla strategia generale del Partito e si evidenziano posizioni che propongono un attacco frontale al governo e allo Stato e che porteranno alla costituzione, nei mesi successivi, del gruppo Il Manifesto.

50 anni fa, Fondo: nasce Fulvio Valbusa, oro alle Olimpiadi di Torino 2006

Il 15 febbraio 1969 nasce a Bosco Chiesanuova (Verona) il fondista Fulvio Valbusa, oro olimpico nella staffetta 4×10 chilometri a Torino 2006. Specialista della tecnica libera, in carriera ha anche un argento olimpico sempre in staffetta nel 1998 nonché 1 argento e 4 bronzi ai campionati mondiali. Nella stagione 1996/97 si classifica terzo nella classifica generale di Coppa del mondo e secondo nella Coppa del mondo di sprint. Valbusa si ritira dopo le Olimpiadi di Torino 2006.

90 anni fa, F1: nasce Graham Hill, campione mondiale nel 1962 e nel 1968

Il 15 febbraio 1929 nasce a Hampstead (Inghilterra) il pilota automobilistico Graham Hill, campione mondiale nel 1962 e nel 1968 e l’unico pilota a vincere la 500 Miglia di Indianapolis, la 24 Ore di Le Mans e il campionato del mondo di Formula 1. Debutta con la BRM con la quale vince nel 1962 il titolo iridato, bissato nel 1968 con la Lotus. Suo figlio Damon nel 1996 diventa campione del mondo di Formula 1; Graham e Damon sono l’unica coppia padre-figlio a vincere entrambi almeno un mondiale di Formula 1. Graham Hill muore il 29 novembre 1975 precipitando con il suo aereo assieme ad altri cinque componenti della sua scuderia, la Embassy Hill, da poco costituita.

240 anni fa l’esploratore James Cook, ucciso dagli Hawaiani in una zuffa

Il 14 febbraio 1779, nelle isole Hawaii, l’esploratore inglese James Cook viene pugnalato a morte durante una zuffa con nativi. Cook nasce il 27 ottobre 1728 a Marton (York, Inghilterra) lavora la terra, fa il garzone di bottega ma si sente attratto dal mare e dopo un duro o apprendistato presso una compagnia mercantile che trasporta carbone , nel 1755 si arruola nella Marina Reale. Inizia come aiutante del Master sulla nave “Eagle” per poi passare, per breve tempo, al comando del “Cruizer”, un cutter che segue la “Eagle” svolgendo con quest’ultima manovre di attacco contro le navi francesi durante la Guerra dei sette anni in cui gli inglesi, alleati dei prussiani, combattono contro i francesi e gli austriaci. In seguito diviene sottotenente e master, due gradi che gli permettono il comando di due diverse navi soprattutto, come lui desidera, in mari lontani dalla patria. E’ infatti nei mari del Nord America che mostra le sue capacità di comando e la sua abilità come cartografo e topografo, che l’ammiragliato nota subito, in particolare quando Cook traccia la mappatura della costa dell’isola di Terranova, riuscendo a indicare con estrema precisione tutti i dettagli che costituiscono il complesso profilo costiero dell’isola. Impiega cinque anni per compiere il lavoro: dal 1763 al 1767. Anche la Royal Society viene a conoscenza delle sue abilità e gli propone un viaggio nell’Oceano Pacifico per osservare il passaggio di Venere davanti al Sole e di seguire subito dopo il progetto di altre esplorazioni. Il punto in cui costruire la postazione per osservare tale movimento degli astri è Tahiti. La sua esplorazione continua fino alla Nuova Zelanda dove mappa gran parte delle coste. Prosegue poi per l’Australia e attracca nella Botany Bay che in seguito diventerà la prima colonia inglese in Australia. Questo suo viaggio, oltre a una serie di scoperte scientifiche importanti, consente a Cook di diventare il più grande esploratore del suo tempo, generando grazie alla sua documentazione una mole impressionante di informazioni di carattere botanico, naturalistico, cartografico, topografico, storico fino ad allora senza eguali. Tornato in Inghilterra, la Royal Society gli propone di cercare la “Terra Australis”, ovvero scoprire un continente meridionale. Con la nave “HMS Resolution” Cook si dirige verso il Circolo polare artico e lo raggiunge il 17 gennaio 1773. Continuando a navigare attraverso il Pacifico meridionale, raggiunge la Terra del Fuoco in cui si ferma per due settimane. Si dirige poi attraverso l’Atlantico verso Nord-est dove incontra una terra sconosciuta che chiama “Cape Disappointment” perché rappresenta la sua delusione per non aver trovato il continente antartico. Si deve fermare a Tahiti per fare rifornimento prosegue poi verso sud ma la sua ricerca si rivela vana si ferma allora sull’Isola di Pasqua e decide di ritornare in Inghilterra. Il suo Paese gli tributa, anche per questa seconda esplorazione, molti onori e la marina Militare lo congeda con la gloria che merita. Però a 48 anni Cook pianifica un altro viaggio per raggiungere l’Atlantico attraversando il Pacifico. Prende quindi il comando della nave “Resolution” e si dirige verso Tahiti per riportare a casa un indigeno, Omai, suo aiutante nel precedente viaggio. Quindi prosegue verso nord e giunge alle isole Hawaii, poi mappa in modo dettagliato la costa della California fino allo stretto di Bering. Non riuscendo a passare lo stretto, Cook decide di tornare alle Hawaii dove si ferma per alcune settimane e li perde la vita.

Dieci anni fa prima donna nel Governo saudita, è viceministro

Il 14 febbraio 2009 a Riad (Arabia Saudita) rimpasto di governo e non solo in Arabia Saudita: re Abdullah bin Abdul Aziz cambia la guida in alcuni settori chiave del regno, ma soprattutto, la novità è che, per la prima volta affida uno di essi ad una donna. Norah al Faiz diviene vice ministro dell’Educazione femminile, facendo così segnare un notevole passo in avanti alle donne nella loro lenta e ardua marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Il rimpasto annunciato oggi è il primo, da quando re Abdullah è sul trono (dal 2005): riguarda i ministeri della Giustizia, dell’Educazione e dell’Informazione. Il sovrano ha inoltre cambiato i vertici del Majlis al-Shura, un consiglio consultivo il cui numero di membri è stato portato da 120 a 170, e del Consiglio superiore della magistratura, nonché della Corte Suprema e della polizia religiosa e della Banca centrale. Considerato il ritmo tenuto finora, e soprattutto la nomina di una donna, si può quasi parlare di cambiamento ‘epocale’.

30 anni fa muore la principessa Zita, ultima imperatrice d’Austria

Il 14 febbraio 1989 muore a Zizers (Svizzera) muore parzialmente cieca e costretta su una sedia a rotelle la principessa Zita, ultima imperatrice d’ Austria, all’ età di 96 anni. Zita di Borbone-Parma nasce il 9 maggio 1892 a Villa Pianoro di Capezano Pianoro nel comune di Camaiore (Lucca) e il suo nome è quello di una santa, Zita di Lucca, vissuta nel XIII secolo. Il 21 ottobre 1911 Zita sposa l’arciduca Carlo d’Asburgo e il prozio di Carlo. In seguito all’assassinio dell’erede al trono imperiale e della moglie il 28 giugno 1914 a Sarajevo (Serbia) Carlo e Zita vengono incoronati il 30 dicembre 1916 a Budapest (Ungheria). Dopo la Prima guerra mondiale – con grandi difficoltà per Zita che ha parenti sui due fronti in Italia – il 16 ottobre 1918, l’imperatore Carlo emette un “Manifesto dei Popoli”, proponendo di ristrutturare l’impero su linee federali e concedendo ad ogni nazionalità un proprio stato. Invece, ogni nazione si stacca e l’impero effettivamente si scioglie. Il 24 marzo 1919 la ex famiglia imperiale, con il supporto di truppe inglesi mobilitate da Re Giorgio VI , parte per l’esilio in Svizzera e poi il 19 novembre 1921 a Funchal, nell’ isola di Madera (Portogallo) dove Carlo muore l’1 aprile 1922 e le sue ultime parole alla moglie sono: «Ti amo così tanto»; Zita porta il lutto, in memoria di Carlo, durante tutti i 67 anni di vedovanza. Inizia per Zita e i figli una lunga serie di trasferimenti – Spagna – Belgio – Usa – per poi tornare in Svizzera a Zizers. Il suo funerale, al quale intervengono migliaia di persone, si svolge l’1 aprile 1990, anniversario della morte del marito, nel Duomo di Vienna (Austria) con la partecipazione di più di 200 membri della famiglia degli Asburgo e dei Borbone di Parma e 6.000 tra leader politici, funzionari statali e rappresentanti internazionali, compreso un rappresentante di papa Giovanni Paolo II. Zita di Borbone-Parma è sepolta, accanto a un busto dell’amatissimo consorte, nella Cripta dei Cappuccini, ed è proclamata serva di Dio dalla Chiesa cattolica.