Il 10 marzo 1959 a Lhasa (Tibet) approfittando dei dissidi in seno al Partito comunista cinese e con il supporto della CIA, il movimento di resistenza tibetano insorge contro i cinesi, che occupano il territorio tibetano dal 7 ottobre 1950. La rivolta viene repressa col dispiegamento da parte del governo cinese di 150.000 uomini e di unità aeree. Migliaia di uomini, donne e bambini vengono massacrati nelle strade di Lhasa e in altri luoghi. Il 17 marzo 1959 il Dalai Lama abbandona la capitale per cercare asilo politico in India, seguito da oltre 80.000 profughi tibetani. Pochi anni dopo, con la proclamazione della nascita della “T.A.R.” (“Tibet Autonomous Region”), il Tibet perderà ogni forma seppur velata d’indipendenza, divenendo una regione autonoma della Cina amministrata direttamente da Pechino.