All’alba del 7 aprile 1939 l’esercito italiano sbarca a Durazzo, Valona, San Giovanni di Medua (Shëngjin) e Saranda, che gli italiani chiamano Santi Quaranta e poi ribattezzano Porto Edda (in onore della figlia del “Duce” e moglie del ministro degli esteri Galeazzo Ciano, l’uomo che vuole più di ogni altro la conquista dello sventurato paese). L’occupazione temporanea come protettorato si svolge senza problemi per molte ragioni: in oltre vent’anni di protettorato l’Italia ha addestrato e inquadrato il misero esercito albanese; la penetrazione economica e culturale ha pochi effetti sullo sviluppo del paese, ma permette di stabilire legami interessati con diversi capi clan della Mirdizia e dei Dukagini.