30 anni fa incominciano i disordini in Cina, preludio di Piazza Tienanmen

Il 15 aprile 1989, il politico Hu Yaobang muore per un arresto cardiaco. La protesta inizia in modo pacato, motivata dal cordoglio nei confronti del politico, popolare tra i riformisti, e dalla richiesta al Partito di prendere una posizione ufficiale nei suoi confronti. Il 22 aprile, giorno dei funerali, gli studenti scendono in Piazza Tienanmen, nella città di Pechino, chiedendo di incontrare il Primo ministro Li Peng ma questi è convinto che i manifestanti siano manipolati da potenze straniere,questo fa infuriare gli studenti e il 27 aprile circa 50.000 studenti scendono nelle strade di Pechino.Il 4 maggio circa 100.000 persone marciano nelle strade di Pechino, chiedendo più libertà nei media e un dialogo formale tra le autorità del partito e una rappresentanza eletta dagli studenti. Durante la visita di Gorbacev, il 16 ed il 17 maggio, la mobilitazione continua, portando in Piazza centinaia di migliaia di persone. Viene introdotta la legge marziale.Nemmeno la proclamazione pubblica della legge marziale convince i manifestanti ad arrendersi. Nella notte del 3 giugno l’esercito inizia a muoversi dalla periferia verso Piazza Tienanmen. Di fronte alla resistenza che incontrano, aprono il fuoco e arrivano in piazza: è un massacro.

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