L’1 maggio 1999 i raid della Nato si concentrano sulla zona di Pristina, per poi spostarsi sulla Serbia centrale, dove vengono distrutti ponti e depositi di carburante, e a Novi Sad, dove è colpita un’importante raffineria. È di 47 morti e 16 feriti il numero delle vittime colpite da un missile dell’Alleanza. Inoltre oggi entra ufficialmente in vigore l’embargo petrolifero decretato dall’Unione europea, che vieta alle imprese e ai singoli di vendere o fornire petrolio, benzina e lubrificanti alla Jugoslavia.