Il 14 maggio 1989 a Buenos Aires (Argentina) le elezioni presidenziali vedono vincere il candidato peronista Carlos Saul Menem che supera l’uscente Raul Alfonsin. Menem impone un drastico programma di austerità d’ispirazione neoliberista, ed entro i primi anni Novanta riesce a frenare l’inflazione, pareggiare il bilancio, privatizzare le aziende di stato e saldare i debiti del paese con le banche. Menem nasce il 2 luglio 1930 a Anillaco (Argentina) e resta in carica dall’8 luglio 1989 al 10 dicembre 1999 Infatti alle elezioni del 1995 Menem è rieletto alla presidenza del paese, ma subito dopo grosse divisioni si verificano all’interno del partito di governo. Menem è accusato, assieme a tutto l’entourage governativo, di corruzione dal suo ex ministro dell’Economia Domingo Cavallo.