Il 15 maggio 1909 nasce a Huddersfied (Inghilterra) l’attore James Mason. Il suo primo film è Il fuggiasco (1947) di Reed. A Hollywood (California, Usa) si cimenta in complesse personalità maschili, dal risoluto feldmaresciallo nazista di “Rommel, la volpe del desert” (1951) di Hathaway, al Bruto uccisore del proprio benefattore di Giulio Cesare (1953) di Mankiewicz. La maturità lo porta poi a strutturare ancor più le psicologie e le contraddizioni di personaggi spesso infelici come il marito fallito di È nata una stella (1954) di Cukor, oppure il padre di famiglia devastato da droghe taumaturgiche di Dietro lo specchio (1956) di Ray e soprattutto, sotto il genio di Kubrick, l’intellettuale votato all’autodistruzione di Lolita (1962). Mason interpreta fra gli altri la spia Smiley, creata dallo scrittore Le Carré, in Chiamata per il morto (1967) di Lumet, ancora un ufficiale tedesco in La croce di ferro (1977) di Peckinpah e il cinico avvocato avversario dell’eroe Paul Newman in Il verdetto (1982) sempre di Lumet. Mason muore il 27 luglio 1984 a Losanna (Svizzera).