20 anni fa la 62ª adunata degli Alpini richiama 300 mila penne nere

Il 16 maggio 1999 a Cremona la 62ª adunata degli Alpini richiama 300 mila penne nere, arrivate a bordo di camper, pullman, treni e automobili, e con sé portano i trabiccoli più stravaganti. Quelli che da giovedì fino a domenica utilizzano per attraversare in lungo e in largo la città, senza soluzione di continuità, per portare sotto le finestre di ogni casa il ritornello di “Quel mazzolin di fiori” o per rimorchiare la ragazza di turno incontrata lungo la strada. Sono proprio questi veicoli a suscitare la curiosità maggiore nei cremonesi. Degli alpini erano già abbondantemente note la giovialità, la propensione ai baccanali e la passione per le belle donne, mentre l’ingegneria automobilistica non sembrava rientrare tra le loro prerogative. Impressione, quest’ultima, evidentemente sbagliata. Cremona si è infatti trovata improvvisamente invasa da una moltitudine di mezzi a motore rattoppati con fantasia, come la vasca da bagno trasformata in automobile, il sidecar con una damigiana al posto del sedile del passeggero, o la macchina con un gigantesco copricapo da alpino al posto della capotte. Stracarichi di un’umanità spensierata, felice e ridanciana, questi trabiccoli hanno cominciato a sfilare fin da giovedì sera in ogni angolo di Cremona, in una sorta di lunghissimo prologo alla sfilata vera e propria di oggi.

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