Il 22 maggio 1999 a Roma proseguono le indagini sull’assassinio del professor Massimo D’Antona. Il ministro del Lavoro Antonio Bassolino ritiene che dietro il delitto vi sia qualcosa di torbido, perché alcune informazioni contenute nel comunicato delle nuove Brigate rosse provengono da riunioni ristrette svoltesi al ministero.