40 anni fa nei pressi di piazza Navona un immigrato somalo muore tra le fiamme

Il 22 maggio 1979 a Roma, nei pressi di piazza Navona, un immigrato somalo Alì Ahmed Giama muore tra le fiamme: quattro giovani vengono condannati in primo grado per omicidio; verranno poi assolti in appello. Rampolli della borghesia romana in cerca di emozioni, squadristi per diletto, vedono quel fagotto umano che dorme sui cartoni al centro di Roma, fuori della chiesa, all’Arco della Pace, e per farsi due risate gli danno fuoco. Finisce così la breve e tormentata vita di Ahmed Ali Giama, dottore in economia, che parla cinque lingue, russo compreso.

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