Il 25 maggio 1969 nasce a Bari l’arbitro di calcio Gianluca Paparesta. In carriera dirige quattro finali di Coppa Italia: nel 2000 Inter-Lazio, nel 2002 Parma-Juventus, nel 2003 Roma-Milan e nel 2004 Juventus-Lazio. Vanta 135 presenze nella massima serie. Caratteristica inconfondibile è il suo fischietto blu. Nel 2006 è coinvolto nello scandalo Calciopoli per i suoi rapporti con la dirigenza juventina e in particolare Luciano Moggi. Dall’1 gennaio 2008 non figura più tra gli arbitri internazionali italiani. Nell’aprile 2008 viene però di nuovo deferito dal Procuratore FIGC Stefano Palazzi che vuole chiarire la vicenda penale appena conclusa sotto il profilo della giustizia sportiva e disciplinare. Paparesta esce dal processo di fronte alla Commissione Disciplinare “patteggiando” una sanzione (come consentito dal nuovo codice di giustizia sportiva) di due mesi di inibizione (mentre al padre Romeo vengono inflitti 20 mesi di inibizione, sempre grazie a questo patteggiamento). Paparesta diventa dirigente di Bari e Matera ma Il 13 ottobre 2015 viene accusato di doping finanziario dalla procura di Milano per aver aggiustato il bilancio del Bari per evitare il rischio di non poter iscrivere la squadra in Serie B e tutto ciò grazie a 500 000 euro provenienti da società svizzere riconducibili a Infront e Tax and Finance.