Il 5 luglio 1909 nasce a Chieti il regista e sceneggiatore Anton Giulio Majano, uno dei “padri” del teleromanzo italiano. Per oltre trent’anni, infatti, il suo nome è legato a sceneggiati televisivi che fanno la storia. Nel 1949 debutta alla regia con il film ‘Vento d’Africa’. Nel 1955, a poco meno di un anno dall’inizio delle trasmissioni tv, inventa il ‘teleromanzo a puntate’ con la regia di ‘Piccole donne’. Altri sceneggiati sono: Jane Eyre (1957) di Charlotte Brontë, Capitan Fracassa (1958) di Théophile Gautier, L’isola del tesoro (1959), La freccia nera (1968) e Il signore di Ballantrae (1979) di Robert Louis Stevenson, Una tragedia americana (1962) di Theodore Dreiser, Delitto e castigo (1963) di Fëdor Dostoevskij, La cittadella (1964) e E le stelle stanno a guardare (1971) di A.J. Cronin, David Copperfield (1965) di Charles Dickens, La fiera delle vanità (1967) di William Thackeray, Marco Visconti (1975) di Tommaso Grossi, L’eredità della priora (1980) di Carlo Alianello, L’amante dell’Orsa Maggiore (1982) di Sergjusz Piasecki. Majano lavora anche per la radio (con un ciclo di romanzi di Simenon) e per il cinema, dove la sua produzione più importante è ‘La domenica della buona gente’ . Majano muore il 12 agosto 1994 a Marino (Roma).