Il 17 luglio 1989 a Torino la Corte d’appello conferma la condanna inflitta in primo grado al Generale della Guardia di finanza Donato Lo Prete. Il 30 aprile 1987 il Tribunale di Torino aveva infatti condannato Lo Prete a 8 anni e 200 milioni di multa per le sue responsabilità nello scandalo del petrolio. La Corte d’appello però dichiara la condanna “no eseguibile” dal momento che l’estradizione concessa dalla Spagna, dopo l’arresto a Madrid del Generale il 7 aprile 1983, non riguardava i reati fiscali e di contrabbando. Lo scandalo dei petroli costa allo Stato italiano 2.000 miliardi, sottratti tramite l’evasione dell’accisa prevista per la produzione dei prodotti petroliferi e l’immissione di ingenti quantitativi di carburante in una fitta rete di contrabbando.