100 anni fa nasce lo scrittore Nuto Revelli, esponente di spicco della Resistenza italiana.

Il 21 luglio 1919 nasce a Cuneo lo scrittore Benvenuto “Nuto” Revelli, esponente di spicco della Resistenza italiana. Ufficiale di carriera è in Russia con la Tridentina e chiama “Compagnia Rivendicazione Caduti” la prima formazione partigiana messa insieme, prima di portare i suoi uomini nelle formazioni di Giustizia e Libertà. Dopo aver condotto numerose azioni di guerriglia e aver superato l’inverno tra il 1943 e il ’44 e i rastrellamenti della primavera, Nuto Revelli assume il comando delle Brigate Valle Vermenagna e Valle Stura “Carlo Rosselli”, inquadrate nella I Divisione Giustizia e Libertà. Con queste forze, nell’agosto del 1944, riusce a bloccare, in una settimana di scontri durissimi, i granatieri della XC Divisione corazzata tedesca, che puntavano ad occupare il valico del Colle della Maddalena. Nei giorni della Liberazione, Revelli comanda la V Zona Piemonte. Scrittore-partigiano, tra i suoi primi libri, tutti pubblicati da Einaudi, ricordiamo, “Mai tardi, Diario di un alpino in Russia”, edito per la prima volta da Panfili a Cuneo nel 1946, “La guerra dei poveri” (1962), con prefazione di Aldo Garosci, che mette insieme la disfatta russa e la vita partigiana, che in seguito Leo Valliani definirà una vera cronaca «cruda, realistica, senza riguardi per nessuno». Nuto Revelli muore il 5 febbraio 2004 a Cuneo.

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