L’8 agosto 1959 muore a Roma Don Luigi Sturzo, nel 1919 fonda il Partito Popolare Italiano, del quale diviene segretario politico. Luigi Sturzo nasce il 26 novembre 1871 a Caltagirone (Catania) ed è ordinato sacerdote il 19 maggio 1894. La pubblicazione della Rerum novarum (1891), prima enciclica sulla condizione operaia, e lo scoppio delle rivolte dei contadini e degli operai delle zolfare siciliane, i cosiddetti Fasci, spingono Sturzo a orientare i suoi studi filosofici verso l’impegno sociale. Nel 1897 istituisce a Caltagirone una Cassa Rurale dedicata a San Giacomo e una mutua cooperativa e il 7 marzo fonda il giornale di orientamento politico-sociale “La croce di Costantino”. Nel 1905 diventa consigliere provinciale di Catania. Sempre nel 1905, alla vigilia di Natale, pronuncia il discorso di Caltagirone su “I problemi della vita nazionale dei cattolici”, superando il “non expedit” di Papa Leone XIII. Nel 1915 dpn Luigi Sturzo è nominato segretario dell’Azione Cattolica Italiana e il18 gennaio 1919 si compie ciò che a molti è apparso l’evento politico più significativo dall’unità d’Italia: dall’albergo Santa Chiara di Roma, don Sturzo lancia “l’Appello ai Liberi e Forti”, carta istitutiva del Partito Popolare Italiano, di cui è segretario politico fino al 10 luglio 1923. Esiliato durante il fascismo rientra nel 1945 e il 17 dicembre 1952 viene nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi per «altissimi meriti scientifico-sociali».