Il 7 settembre 1909 nasce a Prato l’attrice Clara Calamai, appartiene a lei il primo seno nudo, nel 1941, sul grande schermo della cinematografia italiana ne “La cena delle beffe”, di Alessandro Blasetti tratto dall’opera teatrale omonima di Sam Benelli. Favorita dalla bellezza fisica, la Calamai è – tra il 1938 e il 1943 -una delle figure femminili di maggior richiamo della cinematografia italiana. Delle sue interpretazioni si ricordano “Addio giovinezza!” (1941) e, soprattutto, “Ossessione” (1942) dove, sotto la regia di Luchino Visconti, la Calamai rivela la sua maturità di attrice in un personaggio di donna sensuale ed egoista, concepito al di fuori dei canoni romantici ancora in voga. Nel 1946 con “L’adultera” vince il Nastro d’argento dei critici cinematografici per la migliore interpretazione femminile. Fra le sue ultime più significative apparizioni quella in Romanticismo (1951), in cui è la moglie del farmacista cospiratore. In seguito la Calamai torna sporadicamente sullo schermo: memorabile resta la breve ma intensa caratterizzazione della donna di strada ne “Le notti bianche” (1957), di Visconti. La sua ultima apparizione è in “Profondo rosso” (1975) di Dario Argento, nella parte di un’anziana attrice assassina vestita di nero.