120 anni fa concessa la grazia a Dreyfus

Il 19 settembre 1899 a Parigi (Francia) il presidente Emile Loubet concede la grazia a Dreyfus, che però riguarda solo gli anni che gli restano da scontare dopo la doppia condanna e che è vincolata alla rinuncia, da parte sua, a fare ricorso contro la seconda sentenza. Nel 1886 appare il libro antisemita di E. Drumon,” La France juive”, che con la sua equazione “ebreo uguale traditore per definizione”, ha un gran successo. Nei primi anni ’90 si radicalizza il nazionalismo in chiave aggressiva, nei confronti dei lavoratori stranieri immigrati (in particolar modo gli italiani, presenti in gran numero nella Francia meridionale: sanguinosi episodi nel 1893 ad Aigues-Mortes e a Lione nel 1894). Ovviamente non si può pensare di trovare un “traditore” tra gli ufficiali dello stato maggiore, una casta rigidamente selezionata (di origine prevalentemente nobiliare). Si pensò quindi che il “colpevole” sia fra i giovani ufficiali che svolgono il loro tirocinio presso lo stato maggiore e fra questi spicca subito un nome che nobile non è, ma suona piuttosto come ebreo e come tedesco: Alfred Dreyfus (egli infatti era di origine alsaziana). Il vero responsabile però è il colonnello Ferdinand Walsin Esterhazy. L’affare Dreyfus è quindi il maggior conflitto politico e sociale della Terza Repubblica francese Tra i difensori di Dreyfus lo scrittore Emile Zola con il suo celebre articolo “J’accuse” sul quotidiano L’Aurore. La condanna di Dreyfus è certamente un errore giudiziario, avvenuto nel contesto dello spionaggio militare, dell’antisemitismo imperversante nella società francese e nel clima politico avvelenato dalla perdita recente dell’Alsazia e di parte della Lorena, subita per opera dell’Impero tedesco di Bismarck nel 1871. Il 25 settembre 1918 Alfred Dreyfus, promosso tenente-colonnello, viene collocato nella Riserva. Poco dopo è insignito della decorazione di Ufficiale della Legion d’Onore. Dreyfus nasce il 9 ottobre 1959 a Mulhouse Francia) e muore il 12 luglio 1935 a Parigi, per una crisi cardiaca.

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