Il 17 settembre 2009 a Kabul (Afghanistan) un attentato contro il contingente italiano provoca 6 morti e 4 feriti. E’ un’autobomba a provocare la strage. Secondo una prima ricostruzione, un’auto carica di esplosivo scoppia al passaggio del primo mezzo del convoglio, uccidendo tutti e cinque gli occupanti. Danni gravi anche al secondo Lince: uno dei militari a bordo muore e altri quattro sono rimasti feriti. Questi ultimi non sono in pericolo di vita. I sei soldati italiani morti appartengono al 186/mo reggimento della Folgore di stanza a Kabul dove ci sono circa 450 militari italiani. I morti sono quattro caporal maggiore, un sergente maggiore e il tenente che comandava i due Lince. Nell’attentato a Kabul restano uccisi anche 4 poliziotti afghani, mentre 25 persone sono ferite.
Mese: Settembre 2019
Il 17 settembre 1999 a Roma viene varato il decreto che introduce negli statuti di Enel S.p.a., Enel
Produzione S.p.a., Terna S.p.a. ed Enel Distribuzione S.p.a.,la “golden share” per cinque anni. Il decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica Giuliano Amato e del Ministro dell’industria del commercio e dell’artigianato Pierluigi Bersani viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 237 dell’8 ottobre 1999.
Il 17 settembre 1989 a Pasadena (California, Usa), al Pasadena Center Exhibition Hall, si svolge la cerimonia di consegna dei 41esimi Primetime Emmy Awards presentata da John Larroquetta e trasmessa in tv dal netvork Fox. Tra i programmi vincono le serie “LA Law” e “Cheers”, entrambi della Nbc. Invece tra gli attori vengono premiati Richard Mulligan, per “Empty Nest” e Carroll O’Connor per “In the Heat of the Night” e le attrici Candice Bergen per “Murphy Brown” e Dana Delany per “China Beach”.
Il 17 settembre 1949 a Parigi (Francia) si riunisce per la prima volta il Consiglio della Nato. Ogni paese membro è rappresentato dal Ministro degli Esteri e dalla riunione nascono un Comitato di Difesa e un Comitato finanziario ed Economico per implementare concretamente il trattato istitutivo firmato il 4 aprile 1949 a Washington (D.C., Usa). Vengono inoltre creati altri organismi permanenti come il Comitato Militare composto dai Capi di Stato Maggiore degli Stati membri. Viene deciso che gli incontri saranno annuali, salvo situazioni di emergenza come il caso di uno Stato membro che teme per la propria integrità territoriale e invoca gli articoli 4 e 5 del trattato chiedendo aiuto agli Alleati.
Il 17 settembre 1939, mentre effettua un pattugliamento antisommergibili al largo delle coste sudoccidentali irlandesi, la portaerei Courageous viene affondata dall’ U-29 del comandante Schuhart: i morti sono 500. E il primo colpo grosso portato a segno dalla marina tedesca contro la flotta britannica dopo due sole settimane di guerra. In conseguenza di questo fatto l’Ammiragliato britannico decide di non impiegare più le portaerei nella caccia ai sommergibili.
Alle 3 del mattino del 17 settembre 1939 a Mosca (Unione Sovietica), il commissario del popolo aggiunto agli affari esteri, Vladimir Potëmkin, convoca nel suo ufficio l’ambasciatore polacco Grzybowski per comunicargli che, dal momento che «di fatto, lo stato polacco e il suo governo hanno cessato di esistere», il governo sovietico ha ordinato all’Armata Rossa di «far passare la frontiera polacca alle sue truppe, e di prendere sotto la sua protezione la vita e i beni dei popoli dell’Ucraina e della Russia Bianca occidentali». Così, calpestando cinicamente il patto di non aggressione sovietico-polacco del 25 luglio 1932, rinnovato il 5 maggio 1934 e destinato a durare sino ala fine del 1945, ma seguendo gli accordi segreti stabiliti dal patto Molotov-Ribbentrop del 23 agosto 1939, le armate corazzate sovietiche si muovono dalla frontiera occidentale con la Polonia (fissata dal trattato di Riga del 1921), avanzando sui due lati delle grandi Paludi del Pripjat’. Nonostante qualche sporadica resistenza del moribondo esercito polacco, le colonne corazzate e motorizzate sovietiche si spingono rapidamente sulle quattro direttrici di Vilna, di Brest-Litowsk, di Kowel e di Leopoli. Da parte loro i tedeschi, nel rispetto del patto Molotov-Ribbentrop , sgomberano regioni e città già occupate, tra cui Leopoli (oggi Lvov).
Il 17 settembre 1939, all’alba, il generale Plisowski ordina la ritirata da Brest Litovsk (Polonia, oggi Bielorussia) e di raggrupparsi oltre il fiume Bug e nelle prime ora della mattina l’evacuazione è completata e superato il ponte sul fiume si sganciano dai tedeschi. Nella fortezza rimane i resti dell’82° reggimento di fanteria al comando del capitano Radziszewski che decide di combattere sino alla fine. Intanto, nel tardo pomeriggio arrivano le truppe russe, che non hanno incontrato resistenza nella loro avanzata da Est e che sostituiscono l’armata tedesca che si lancia all’inseguimento dei polacchi del generale Plisowski.
Nella notte del 17 settembre 1939 le principali forze dell’Armata polacca Poznan attaccano i tedeschi per rompere l’accerchiamento tra Witkowice e Sochaczew. La XV Divisione di fanteria polacca e la Brigata della Cavalleria Podolska riattraversano il fiume Bzura presso Witkowice. La XIV Divisione è concentrata a Łaziska. Contemporaneamente, l’Armata Pomorze marcia verso i villaggi di Osmolin, Kierozia e Osiek. Però i tedeschi reagiscono e conquistano Kutno e Brest-Litvosk (Polonia, oggi Bielorussia)
Il 17 settembre 1939 a Kosów (Polonia), al confine polacco meridionale, il dimissionario Presidente della Repubblica polacca Ignacy Mościcki, firma il decreto di nomina di Władysław Raczkiewicz, Presidente del Senato, come suo successore. L’atto è fatto secondo l’Articolo 24 della Costituzione della Polonia, adottata nell’aprile 1935.
Il 17 settembre 1939 a Varsavia il presidente polacco Ignacy Moscicki, il governo e il comandante in capo delle forze armate polacche maresciallo Edward Rydz-Smigly si dimettono e si rifugiano in Romania. L’obiettivo è quello di non dare riferimenti ufficiali ai tedeschi e ai russi.