Il 9 febbraio 2007 muore a Zamora (Spagna) Alejandro Finisterre, poeta, filosofo, editore, ballerino di tip tap. Alejandro Campos Ramírez, questo il suo vero nome, nasce il 6 maggio 1919 a Fisterra (Galizia, Spagna) e il suo nome passa alla storia per aver inventato il futbolìn, cioè il calciobalilla, il bigliardino nella versione più moderna. Ragazzino diciassettenne rimane ferito da una delle bombe che insanguinano il suo paese nel corso della guerra civile spagnola e appassionato di ping pong, Finisterre pensa che se poteva giocare a una sorta di mini tennis con racchette e tavolo verde, lo stesso si poteva fare con il calcio. Grazie a un carpentiere che lavorava nell’ospedale, realizza la sua invenzione che viene prontamente registrata nel 1937 a Barcellona (Catalogna, Spagna), anche perché qualcosa di analogo già esisteva a opera del tedesco Broto Wachter, che ne aveva realizzato una versione più semplice sei anni prima, a cui mancavano però le sagome dei calciatori. Dopo aver girato in lungo e in largo il Sud America, per gli ultimi giorni della sua vita sceglie Zamora, la città in cui era nato il poeta Leòn Felipe, approdando in ritardo tra i necrologi della stampa che danno notizia della sua morte a distanza di diverse settimane. La data sulla lapide è 8 febbraio, ma c’è chi ha scritto il 9 stampando la notizia il 16, o 8 uscendo il 13 nel caso di El Paìs o di nuovo il 9 come il Guardian che l’ha pubblicata il 24. Lui probabilmente avrebbe apprezzato la varietà delle interpretazioni.