Il 24 febbraio 1957 muore a Bologna l’attore teatrale Domenico Benassi, considerato l’esponente significativo di una generazione che si colloca tra il grande attore di stampo ottocentesco e la nascita dell’attore moderno. Benassi, detto Memo, nasce il 21 giugno 1891 a Sorbolo (Parma), si forma alla scuola di Eleonora Duse e Emma Gramatica affermandosi, nel 1921, in “La donna del mare” di Ibsen (nel ruolo dello straniero) e in “Porta chiusa” di Praga (nella parte del figlio, recitando accanto alla Duse). Il personaggio di “Osvaldo”, uno dei suoi cavalli di battaglia, lo interpreta per la prima volta nel 1922 in “Spettri” sempre di Ibsen. Lavora, oltre che con Emma Gramatica, con Rina Morelli e Laura Carli spesso sotto la direzione di registi importanti come Copeau, Reinhardt, Visconti, Costa. Benassi lavora anche per il cinema, dal muto al sonoro, ma con risultati di gran lunga inferiori alla sua fama e al suo talento.