Il 26 febbraio 2007 a L’Aja (Olanda) la Corte internazionale di giustizia emette la sentenza sul massacro di Srebrenica (Bosnia Erzegovina) e andando per la prima volta oltre la definizione di “massacro” data fino ad ora all’uccisione nel luglio del 1995 di circa 8000 musulmani bosniaci nell’enclave che avrebbe dovuto essere protetta dal contingente Onu afferma che si tratta di “genocidio”, ma la responsabilità non può essere attribuita allo Stato serbo. La sentenza sostiene quindi che Belgrado (Serbia) ha violato gli obblighi di impedire il genocidio, ma lo Stato in quanto tale non può esserne ritenuto imputabile.