50 anni fa la figlia di Stalin, Svetlana Alliluyeva, chiede asilo politico

Il 6 marzo 1967 a New Delhi (India) Svetlana Alliluyeva, figlia di Stalin, chiede asilo politico all’ambasciata americana di New Delhi. Dopo aver prima visitato l’ambasciata sovietica, la Alliluyeva si reca all’ambasciata statunitense e fà formale richiesta di asilo politico all’ambasciatore Chester Bowles. Nello stesso anno pubblica il libro di memorie “Twenty Letters to a Friend”, (Venti lettere a un amico), per la casa editrice Harper & Row. Tre anni dopo, nel 1970, a Mosca (Urss) le autorità annunciano di averla privata della nazionalità sovietica. Svetlana nasce il 28 febbraio 1926 a Mosca (Urss) e è cresciuta da una balia e vede i suoi genitori solo in saltuarie occasioni. Sua madre, Nadezhda Alliluyeva, seconda moglie di Stalin, muore il 9 novembre 1932, quando Svetlana ha solo sei anni. Svetlana muore il 22 novembre 2001 a Richland Center (Wisconsin, Usa) ma la notizia viene data il 28 novembre.

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