L’11 marzo 1977 muore a Bologna nei pressi dell’Università Francesco Lorusso, studente di medicina e militante di Lotta Continua, ucciso da colpi di pistola sparati da un carabiniere. Alcuni testimoni riferiranno di aver visto un uomo, poi identificato nel carabiniere ausiliario Massimo Tramontani, esplodere vari colpi, in rapida successione, poggiando il braccio su un’auto per prendere meglio la mira. Lo sparatore, arrestato agli inizi di settembre e scarcerato dopo circa un mese e mezzo, sarà in seguito prosciolto per aver fatto uso legittimo delle armi. Le forze dell’ordine erano intervenute a causa degli scontri tra un gruppo di autonomi e alcuni militanti di Comunione e Liberazione. Dopo l’uccisione di Lorusso gli scontri diventano violentissimi, la libreria di Comunione e liberazione è devastata, la guerriglia urbana dilaga in tutta la città. Radio Alice, storica emittente della sinistra extraparlamentare bolognese, trasmette la radiocronaca in diretta dei disordini: sarà chiusa dalla polizia e i redattori saranno arrestati.