Il 19 aprile 1987 nasce a Nyaga (Russia) la tennista Maria Sharapova, il 3 luglio 2004 batte la campionessa in carica Serena Williams in due set (6-1, 6-4) diventando la più giovane vincitrice di un titolo nel singolo a Wimbledon (solo Martina Hingis aveva fatto meglio di lei, ma nel doppio) e la prima tennista russa a vincere il singolare femminile nel tempio britannico del tennis. A otto anni la Sharapova emigra negli Usa nel 1993 per iniziare l’addestramento al tennis all’Accademia di Nick Bollettieri. Spesso paragonata ad Anna Kournikova, altra studentessa di Bollettieri, in termini di aspetto fisico (la Sharapova ha posato per numerosi servizi di moda), la Sharapova si aggiudica tornei del Grande Slam e raggiunge la vetta della classifica Wta diventando la numero uno per la prima volta il 22 agosto 2005, e l’ultima volta nel luglio 2012. La giovane siberiana è la più ricca tra le tenniste ancora in attività, soprattutto per via dei suoi contratti milionari come testimonial per diverse multinazionali. Il 7 marzo 2016, in conferenza stampa, dichiara di essere stata trovata positiva al controllo antidoping (assunzione del farmaco Meldonium), su un campione fornito nell’ambito del TADP (Tennis Anti-Doping Programme) il 26 gennaio, durante gli Australian Open La decisione della ITF riguardo alla squalifica giunge tre mesi più tardi: Marija Šarapova potrà riprendere a giocare solamente a partire dal 26 gennaio 2018. Il Meldonium era aggiunto alla lista delle sostanze proibite il 16 settembre 2015, con effetto a partire dal 1 gennaio 2016. Il 4 ottobre il Tribunale Arbitrale dello Sport riduce – su ricorso della Sharapova – la pena, dai 24 mesi iniziali, a 1 anno e 3 mesi, permettendo così alla russa di tornare a giocare nell’aprile 2017.