Il 19 maggio 1997 a Roma vengono bloccati con un decreto legge i pensionamenti degli insegnanti. Il consiglio dei ministri decide che soltanto 37.000 docenti potranno andare in pensione: coloro che hanno superato i limiti di età per la vecchiaia, i docenti in soprannumero, quelli già bloccati dal governo Amato e Berlusconi e infine quelli che possono già vantare una notevole anzianità. Gli altri 32.683 dovranno aspettare ancora qualche anno. Il decreto è stato emesso per garantire il funzionamento delle scuole pubbliche e per risparmiare 4000 miliardi di indennità di buonuscita. Il blocco dei pensionamenti nella scuola provoca la reazione degli insegnanti, che minacciano scioperi durante gli scrutini e gli esami, e azioni legali mediante ricorsi al Tar per difendere il principio dei diritti acquisiti.