50 anni fa Mohammed Ali condannato a 5 anni di prigione per il no al Vietnam

Il 20 giugno 1967 viene condannato a Houston (Texas, Usa) Mohammed Ali ad un’ammenda e a 5 anni di prigione per non avere accettato di partire per il Vietnam. Alla fine dell’aprile 1967 Alì , il pugile Cassius Clay convertitosi all’islamismo, si rifiuta di pronunciare il giuramento di fedeltà presso il Centro di istruzione dell’esercito di Houston. I motivi sono religiosi, ma in quel momento gli Stati Uniti sono impegnati nella guerra del Vietnam, e quindi il campione del mondo di boxe risulta renitente alla leva a tutti gli effetti. Il 28 aprile i vertici della boxe americana gli tolgono quindi tolto la licenza, impedendogli di poter salire su un qualunque ring, e gli revocano il titolo mondiale. Nel 1970 Mohammed Alli sarà riabilitato: la Corte suprema degli Stati uniti cambia la legge sull’obiezione di coscienza apposta per lui e Alì a torna a combattere per il titolo mondiale: il suo avversario è George Foreman. Nel 1981 si ritira con un curriculum di 56 vittorie, 5 sconfitte e 22 titoli mondiali conquistati.

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