10 anni fa muore il regista Michelangelo Antonioni, maestro dell’incomunicabilità

Il 30 luglio 2007 muore a Roma il regista Michelangelo Antonioni, segna dagli anni Cinquanta il passaggio del cinema italiano dall’epoca del neorealismo a quella delle inquietudini individuali. Antonioni nasce il 29 settembre 1912 a Ferrara e debutta nel lungometraggio con “Cronaca di un amore” (1950), che lancia l’attrice Lucia Bosè. Seguono “L’avventura” (1960), “La notte” (1961), “L’eclisse” (1962), “Deserto rosso” (1964), che pongono personaggi femminili al centro di storie segnate dalla perdita e dallo sgomento. Con “Blow-up” (1966) e “Zabriskie Point” (1970), prodotti dalla Metro Goldwyn Mayer come il successivo “Professione: reporter” (1975), Antonioni allarga i confini geografici e culturali della propria visione, tentando un’ambiziosa critica alla società dei consumi occidentale. Le sue ultime fatiche sono “Al di là delle nuvole” (1994), diretto insieme a Wim Wenders, e “Eros” (2004), diviso in tre capitoli diretti da Antonioni, Wong Kar-Wai e Steven Soderbergh. Nel 1995 Antonioni riceve l’Oscar alla carriera.

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