Il 18 agosto 1227 muore Gengis Khan, titolo onorifico di Temujin, fondatore dell’impero mongolo. Nato nel 1162 a Ning-Hsia (Cina), figlio di Yesukai, capo di una tribù mongola, succede al padre all’età di tredici anni, e già nel 1206 impone la sua autorità su tutta la Mongolia: è così proclamato Gengis Khan (‘Signore universale’), capo riconosciuto delle tribù tatare e mongole. Stabilita la capitale del regno a Karakorum, nel 1208 intraprende la conquista della Cina; superato il baluardo della Grande Muraglia, nel 1213 guida i suoi eserciti nella regione dominata dalla dinastia Chin (1122-1234), da lì proseguendo la sua marcia inarrestabile fino alla penisola di Shandong. Nel 1215 occupa Yenking (l’odierna Pechino), ultimo avamposto Chin nella Cina settentrionale, e nel 1218 la penisola coreana. L’anno successivo si volge a ovest, invadendo l’impero turco di Khorezm (comprendente gli attuali Iran, Iraq e Turkestan occidentale) e spingendosi a saccheggiare le città di Buhoro e Samarcanda; quindi muove verso l’India e il Pakistan, conquistando i regni di Peshawar e Lahore. Nel 1222 le truppe di Gengis Khan raggiungono la Russia. Gengis Khan è l’uomo che costruisce il più grande impero mai visto sulla faccia della Terra.