Il 7 settembre 1907 muore a Chateney (Francia) lo scrittore Sully-Prudhomme, ammesso all’Académie Française nel 1881, nel 1901 è insignito del premio Nobel per la letteratura. René-François-Armand Prudhomme, questo il suo vero nome, nasce il 16 marzo 1839 a Parigi (Francia), esordisce nel 1865 con la raccolta poetica “Stanze e poesie”, cui seguono “Le solitudini” (1869) e “Le vane tenerezze” (1875), opere di chiara ispirazione parnassiana nel loro tendere, in opposizione alle teorie romantiche, all’espressione oggettiva e stilisticamente perfetta di verità filosofiche. I saggi “La giustizia” (1878) e “La felicità” (1888) sono considerati capolavori di sottigliezza analitica.