Il 20 settembre 1947 muore a Järvenpää (Finlandia) il compositore Jean Sibelius, simbolo musicale dell’identità nazionale finlandese. Johan Julius Christian Sibelius nasce l’8 dicembre 1865 a Hämeenlinna (Finlandia) e dal 1892 (anno in cui ottiene il primo successo come compositore con il poema sinfonico Le Oceanine) al 1900 insegna teoria e violino al Conservatorio di Helsinki (Finlandia) presso il quale è già attivo come violinista nel quartetto d’archi. Si dedica poi interamente alla direzione d’orchestra e soprattutto alla composizione fino al 1927 quando si ritira – cosciente forse di non potersi adattare agli sviluppi della musica contemporanea – circondato da onori e da grande popolarità. Nella sua produzione basata su un linguaggio raffinato, legato a modelli del tardo-romanticismo tedesco e nutrito di elementi folclorici finnici, evoca (avvicinandosi a Grieg) i paesaggi nordici e narra le antiche storie del suo popolo, riuscendo, in generale, a far prevalere il proprio temperamento fantastico sulla retorica delle grandi forme sinfoniche. La sua opera comprende il lavoro teatrale “La fanciulla nella torre” (1896), musiche di scena tra cui “Kuolema” (1903; La morte) dove si trova il famoso Valzer triste, poemi sinfonici, tra cui “Una saga” (1892-1901), “Finlandia” (1899-1900), “La figlia di Pohjola” (1906), sette sinfonie, alcune suites sinfoniche, musiche pianistiche e Lieder.