120 anni fa nasce lo scrittore e poeta Louis Aragon, tra i massimi esponenti del surrealismo

Il 3 ottobre 1897 nasce a Parigi (Francia) lo scrittore e poeta Louis Aragon, uno dei massimi esponenti del dadaismo e del surrealismo. I suoi primi scritti ­ le raccolte di versi “Feu de joie” (Fuoco di gioia, 1920) e “Mouvement perpétuel” (Moto perpetuo, 1925), il racconto “Le paysan de Paris” (Il contadino di Parigi, 1926) ­ rivelano una sorprendente capacità di invenzione verbale e una singolare fusione di fantastico e quotidiano. L’adesione al Partito comunista (1927), seguita dalla rottura con il gruppo di Breton, provoca una svolta: le opere narrative di quegli anni, i romanzi del ciclo “Le monde réel” (Il mondo reale, 1933-36), di contenuto storico e sociale, non si scostano da un realismo tradizionale. Dopo il 1956 inizia un periodo nuovo: nelle raccolte di versi, tra cui “Les poètes” (I poeti, 1960) e “Le fou d’Elsa” (Il folle d’Elsa, 1963), dedicato alla moglie, la scrittrice impegnata Elsa Triolet (1896-1970), Aragon recupera con grande sapienza toni e generi poetici della tradizione francese. Un rinnovamento delle forme narrative è evidente negli ultimi romanzi, tra cui “Blanche ou l’oubli” (Bianca o l’oblio, 1967) appare il più riuscito. Aragon muore il 24 dicembre 1982 a Parigi.

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