110 anni fa nasce l’uomo politico Giorgio Amendola

Il 21 novembre 1907 nasce a Roma l’uomo politico e scrittore Giorgio Amendola. Figlio del deputato liberale Giovanni (antifascista morto per le conseguenze della violenza squadrista), aderisce al Partito comunista nel 1929. Arrestato e condannato al confino dal Tribunale speciale, svolge un ruolo dirigente nella Resistenza. Dal 1948 alla morte è deputato per il Partito comunista italiano, al cui interno ricopre importanti incarichi, favorendone l’avvicinamento alla linea politica delle socialdemocrazie europee. Grazie all’opera politica di Amendola anche il Pci, fin dalla metà degli anni ’60, diventa fortemente europeista. Sull’epoca del fascismo e del confino Amendola scrive “Un Isola” (1982), una toccante autobiografia. Sui fatti della Resistenza pubblica un libro di memorie “Lettere a Milano”, 1973, e un libro – intervista con Piero Melograni “Intervista sull’antifascismo”, 1976. Amendola muore il 5 giugno 1980 a Roma e poche ore dopo il suo decesso, stroncata dal dolore, muore anche la moglie, Germaine Lecocq, francese, conosciuta a Parigi(Francia) durante gli anni di esilio, che gli è accanto per tutta la vita.

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