20 anni fa Steve Jobs presenta il primo iMac colorato

Il 6 maggio 1998 a Cupertino (California, Usa) Steve Jobs appena tornato al comando della Apple presenta l’iMac stupendo gli operatori del settore. Per la prima volta un computer dedicato al grande pubblico mette tra i suoi obiettivi primari l’estetica. Quello che differenziava l’iMac dai precedenti computer Apple infatti non è tanto la tecnologia inclusa nel computer quanto l’esterno del computer: il primo iMac, riprendendo l’ispirazione del proprio capostipite, il Macintosh 128K del 1984, ingloba in un unico elemento il monitor, la CPU ed il drive, ma questa volta il computer si distingue per le linee curve e la scocca realizzata con plastiche trasparenti e colorate. Questa attenzione per l’estetica accompagna anche gli accessori che seguono lo stile dell’unità base, come il mouse perfettamente circolare. Un altro punto focale del progetto iMac è la semplicità. Il computer è progettato tenendo conto dell’ergonomia e alcuni elementi come la porta seriale e il floppy disk vengono eliminati in quanto ritenuti anacronistici. Al loro posto viene introdotto lo standard USB, che consente prestazioni migliori e molti meno problemi di configurazione per l’utente. I vari modelli dell’iMac che si susseguono nel tempo sorprendono per l’estetica e per le soluzioni a volte radicali adottate da Apple. L’iMac, grazie alla sua semplicità d’uso, entra nel Guinness dei Primati per il manuale d’istruzioni più corto. Difatti, queste invitano esclusivamente a connettere il computer alla rete elettrica e ad accenderlo tramite l’apposito tasto. Inltre l’iMac ha un maniglione per il trasporto inserito nella parte alta della scocca. Il dispositivo si rivolge a un pubblico non solo professionale, grazie a un prezzo non elevato per gli standard Apple dell’epoca: 1.299 dollari che scendono a 999 negli anni successivi, quando arrivano altri colori e persino un modello floreale. “Abbiamo disegnato l’iMac per dare ai consumatori ciò a cui tengono di più: l’eccitazione di internet e la semplicità del Mac”, dice Jobs.
E l’iMac segna anche il ritorno di Jobs in Apple. Un ritorno salvifico per la compagnia, che passa da un rosso di 878 milioni di dollari nel 1997 a un utile di 414 milioni nel 1998. Solo negli ultimi tre mesi di quell’anno, sono più di mezzo milione gli iMac venduti.

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