L’8 luglio 1831 a Roma, con un editto del cardinale Tommaso Bernetti, prosegretario di Stato di Gregorio XVI, che ne definisce le attribuzioni e le modalità di funzionamento, viene ricostituita, dopo la Restaurazione, la Camera di commercio. A complemento di tale editto viene elaborato sin dal 1832 uno statuto o regolamento interno che, tra l’altro, prevede una commissione incaricata di vigilare sui sensali e gli agenti di cambio e di regolare le contrattazioni nella Borsa di commercio. La Camera di commercio di Roma é istituita per ordine della Consulta straordinaria degli stati romani nella seduta del 26 dicembre 1809. Le attribuzioni della Camera sono prevalentemente di carattere consultivo; essa deve inoltre sovrintendere all’esecuzione dei lavori pubblici concernenti il commercio (porti, navigazione, leggi e decreti riguardanti il contrabbando). Le funzioni giurisdizionali di carattere commerciale sono invece affidate ad un Tribunale di commercio istituito con ordine della stessa Consulta del 9 agosto 1809.