Il 28 giugno 1948 nasce a Memphis (Tennessee, Usa) l’attrice Kathleen Doyle “Kathy” Bates, insuperabile la sua interpretazione della apparentemente gentile e cortese protagonista di “Misery non deve morire”, che nel corso del thriller rivela la sua vera natura di donna sadica e mentalmente disturbata. Il film, diretto nel 1990 da Rob Reiner e tratto da un romanzo di Stephen King, le vale il Golden Globe e l’Oscar come miglior attrice protagonista. Inizia la carriera come caratterista in film come “Jimmy Dean, Jimmy Dean” (1982) di Robert Altman e “Il mattino dopo” (1986) di Sidney Lumet. E’ inquietante protagonista anche di “L’ultima eclisse” (1994) di Taylor Hackford. Tra gli altri suoi film “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno” (1991) di Jon Avnet, “Giocando nei campi del Signore” (1991) di Hector Babenco, “Ombre e nebbia” (1991) di Woody Allen, “Titanic” (1997) di James Cameron, “A proposito di Schmidt” (2002) di Alexander Payne, film in cui affianca Jack Nicholson, e “Insieme per caso” (2002) di P.J. Hogan, dove compone una riuscita coppia comica con Rupert Everett. La Bates riceve altre due candidature agli Oscar come miglior attrice non protagonista per le sue interpretazioni ne “I colori della vittoria” (1998) e “A proposito di Schmidt “(2002). In campo televisivo, riceve 14 candidature agli Emmy, di cui 2 vittorie per i suoi ruoli nella serie TV “Due uomini e mezzo” e per i suoi ruoli ricorrenti in “American Horror Story” e un’altra vittoria nella sezione “miglior programma storico-culturale”.